Progetto dell’Associazione di promozione sociale “Ucraina insieme”
e del gruppo di danza ucraina popolare “Pereveslo”
Padova, ITALIA
Lo spazio e la creazione del “Centro per la cultura e
l’educazione ucraina” a Padova

Introduzione
L’integrazione deve essere considerata come un vero e proprio scambio tra culture. Stando agli ultimi studi, fatti anche in varie università italiane, l’integrazione di un immigrato non può essere una assimilazione o un adattamento, bensì un dono della cultura propria e una apertura alla cultura del paese in cui si è venuti a vivere.
Ucraini in Italia
In Italia ci sono più di 5 milioni di stranieri immigrati. I residenti ucraini in Italia si trovano al quinto posto tra tutti i popoli, sono circa 230.000. Altri dati importanti: le famiglie miste composte da un coniuge italiano e l’altro ucraino sono in Italia al secondo posto (e al primo posto tra i paesi non appartenenti all’Unione Europea). Nel settore dell’assistenza sociale soprattutto presso le famiglie italiane, i lavoratori ucraini sono sempre al secondo posto.
Questi dati dimostrano che la comunità ucraina in Italia è molto consistente e, soprattutto, è in un rapporto profondo con gli italiani e loro famiglie. Ecco perché è così importante trovare un sano equilibrio nella convivenza e nella diversità, trasformandola in un reciproco arricchimento. La famiglia, il paese, il popolo, la terra dove si è nati e cresciuti rimarranno per sempre nel cuore e nella memoria di ogni persona ed i pensieri vi ritorneranno per tutta la vita. Coltivare questi sentimenti è estremamente importante per un sa-no rapporto interculturale.
Due categorie di ucraini in Italia e necessità di avere dei luoghi di aggregazione culturale
Gli ucraini in Italia si possono suddividere in due categorie:
  •  La prima è rappresentata dalle persone che sono venute solo per lavoro, ma che non pensano di rimanere qui per sempre: vivono da soli e sanno che poi torneranno a casa perché là sono rimaste le loro famiglie, figli e nipoti. Questa categoria di persone ha principalmente bisogno di un supporto psicologico ed emotivo, in quanto spesso vivono una profonda nostalgia, solitudine e depressione. Per loro è estremamente importante avere “un’isola” dove riunirsi per parlare la loro lingua e discutere di letteratura, arte, coreografie, teatro. Questo li aiuterebbe a livello psicologico e mentale per continuare il loro lavoro serenamente.
  • L’altra categoria è rappresentata dai giovani, spesso cresciuti in Italia, dalle famiglie gio-vani e anche da quelle miste. Queste persone ormai si sono stabilite in Italia, è difficile pensare che qualcuno di loro possa tornare in Ucraina: qui hanno il loro lavoro, la casa, tutta la loro vita. Ma, nonostante ciò, in Ucraina sono rimasti i loro parenti - nonni, cugi-ni, zii, suoceri. Loro saranno sempre una parte importante della loro vita e la comunica-zione è indispensabile. Ma i bambini che crescono in Italia nelle famiglie miste spesso non conoscono la lingua ucraina, ma anche quelli che vivono nelle famiglie interamente ucraine sanno la lingua solo parzialmente, spesso solo quella parlata, fanno fatica a leggere e a scrivere. Questo non è dovuto a cattiva volontà delle famiglie, le quali vorrebbero che i loro figli, così come i mariti o le mogli conoscessero l’ucraino, ma certamente l’ambiente, la vita frenetica e spesso gli impegni lavorativi non aiutano… come non aiuta l’assenza di strutture che possano agevolarli in questo: associazioni, scuole, gruppi educativi, gruppi parrocchiali, sportivi, gruppi di svago e, soprattutto, spazi. Avendo queste possibilità, i bambini potrebbero crescere tra due culture, conoscerebbero dall’i-nizio più lingue e, chissà, forse proprio questo vantaggio li aiuterebbe poi nell’ambito lavorativo, nel mondo imprenditoriale, e anche negli importanti rapporti tra i due paesi, come quelli diplomatici etc. Per creare queste attività ci vuole un sostegno da parte del-le istituzioni, e soprattutto un sostegno economico.
Ucraini a Padova
Nella regione Veneto ci sono circa 17 000 ucraini, 2 000 in provincia di Padova e circa 1 000 a Padova. Nella comunità ucraina di Padova sono attivi:
  •  Dal 2001 la parrocchia ucraina della Chiesa Greco-Cattolica di rito bizantino, che conta circa 200 parrocchiani. Le funzioni si svolgono in ucraino. E’ presente un piccolo coro e il gruppo “Madri in preghiera”.
  •  Nel 2011 è stato creato il gruppo di danza ucraina popolare “Pereveslo” il quale poi ha costituito nel 2014 l’associazione di promozione sociale “Ucraina insieme”. Il gruppo e l’associazione hanno partecipato a diverse feste dei popoli, feste del volontariato, han-no organizzato spettacoli, eventi e laboratori creativi, hanno svolto attività artistiche ed educative cercando di promuovere la cultura ucraina in Italia e di animare le comunità ucraine presenti a Padova, provincia e regione Veneto e rappresentando l‘Ucraina in vari incontri. All’interno del gruppo e dell’associazione vi sono persone di sei nazionali-tà diverse: ucraina, italiana, moldava, russa, romena e peruviana e questo è considerato come una grande ricchezza.
  •  Nel 2015 è stata creata la scuola ucraina “Kobzar”. Lo scopo della scuola è quello di insegnare ai bambini di famiglie ucraine e/o miste la lingua e la letteratura ucraina e offrire a loro la conoscenza della cultura e delle tradizioni ucraine. In questi anni hannostudiato fino ad ora 25 bambini, divisi in sei classi (fino alla prima media) e sono stati impegnati tre insegnanti.
Tutti questi gruppi (organizzazioni) sono presenti a Padova fino ad oggi, spesso collaborando per progetti comuni. Il più grande esempio di questa collaborazione è stato l’organizzazione nel 2018 a Padova (Limena) del festival della cultura ucraina “UKRO-2018” al quale hanno partecipato circa duemila persone e una ventina di gruppi e associazioni culturali ucraini che sono arrivati da tutta Italia.
Il Centro per la cultura e l’educazione ucraina a Padova
Il più grande problema per tutta l’attività della comunità ucraina a Padova è una mancanza di spazi. Questo problema ha spinto a pensare alla creazione a Padova di un centro per la cultura e l’educazione ucraina che possa riunire i gruppi già esistenti per una futura collaborazione e crescita, così come crearne di nuovi. Si crede inoltre che questo centro possa rappresentare anche un luogo d’incontro per le due culture: quella ucraina e quella italiana, ma anche delle culture di altri popoli con i quali gli ucraini convivono a Padova e collaborano da molti anni, soprattutto durante le feste dei popoli e del volontariato, eventi religiosi o altre iniziative organizzati a Padova, nella partecipazione delle quali la comunità ucraina era sempre molto attiva.
Si spera che in questo centro ci possa essere lo spazio per:
  • Sala conferenze per le presentazioni, serate dedicate alla letteratura, necessità parrocchiali, spettacoli e concerti.
  • Sala prove per il gruppo di danza, per i gruppi teatrali dei bambini e degli adulti, laboratori
  • Stanze per le classi della scuola ucraina (almeno 3-4). Questi spazi potrebbero essere usati anche per i bambini in età prescolare, come anche per corsi di lingua ucraina per italiani: le richieste per questi corsi sono frequenti.
  • Una stanza per la biblioteca: avere una raccolta di autori classici e moderni ucraini, letteratura per bambini e per la scuola, ma anche traduzioni della letteratura mondiale in lingua ucraina, CD e DVD, riviste e giornali. Purtroppo, molti ucraini presenti in Italia non conoscono così bene l’italiano da poter leggere i libri. Inoltre, mancano libri in ucraino per i bambini ed anche libri scolastici.
  • Una stanza per un ufficio informazioni per i turisti ucraini, che potrebbe dare consigli a proposito delle guide turistiche a Padova, provincia e regione, i posti da visitare, trasporti etc.
  • Centro di aiuto psicologico con il coinvolgimento di specialisti
  • Lo spazio per la creazione del museo del ricamo e dei vestiti antichi ucraini e ricami, an-che dalle collezioni private. Il museo potrebbe fare conoscere le tecniche di cucitura e di ricamo, gli stili di decorazione dei vestiti e delle case come esporre anche altri lavori antichi di artigianato
  • Inoltre, gli spazi possono essere usati per mostre ed esposizioni di pittori e artigiani ucraini, anche quelli presenti in Italia.
Costi
Tutti i gruppi ucraini a Padova sono organizzazioni di volontariato, l’attività delle quali si autofinanzia con le offerte dei loro membri. Non è quindi possibile per loro sostenere le spese di acquisto o affitto di un grande spazio come il “Centro per la cultura ed educazione ucraina”. Per acquistare uno spazio servirebbero come minimo 200 000 euro, invece le spe-se di affitto ed utenze del centro potrebbero arrivare fino a 25 000 - 30 000 euro l’anno.
La soluzione migliore potrebbe essere avere uno spazio in comodato d’uso, offerta forse da qualche parrocchia (patronato), oppure dalla amministrazione della città o provincia, o dai privati che hanno i loro spazi in disuso. In questo caso la comunità ucraina dovrebbe pagare solo per le utenze e, da parte sua, contribuire alla gestione dell’edificio – come mantenimento, ordine, pulizie e custodia.
Alcune proposte per il futuro mantenimento ed attività del Centro:
  • Chiedere all’ambasciata e ai consolati ucraini in Italia e ad altre istituzioni statali ucraine e italiane un supporto al progetto
  • Chiedere una sponsorizzazione alle aziende e imprenditori ucraini che operano in Italia e con Italia e viceversa alle aziende e agli imprenditori italiani che hanno il loro business in Ucraina e con Ucraina
  • Rivolgersi alle altre fondazioni ucraine nel mondo per il sostegno dei progetti del Centro
  • Organizzare spettacoli o cene benefiche per la raccolta fondi
  •  5x1000
La gestione dei fondi sarà assolutamente trasparente ed esposta sul sito
Conclusione
Avere un Centro della cultura ed educazione ucraina a Padova è una necessità maturata negli anni nelle varie attività della numerosa comunità ucraina qui presente. Esso, soprattutto, potrebbe risolvere il problema degli spazi e consentire agli ucraini la possibilità di crescere nella conoscenza e approfondimento della loro cultura. Questo permetterà loro una migliore apertura alla cultura italiana e degli altri popoli qui presenti. Il centro così potrebbe diventare un punto di incontro di varie culture per un reciproco arricchimento e una fraterna condivisone.